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 Alla Baronessa Selvaggi nel primo anniversario della morte del figlio

prof.ssa Olga Fiorillo Mulino


S.Marco Argentano 15.3.2009

Baronessa carissima,
è trascorso un anno dalla repentina scomparsa del vostro caro figliolo! Si fatica a rendersene conto! La morte lo ha "ghermito" in maniera davvero rapida e crudele!
Ma Egli ha lasciato in tutti coloro che hanno avuto modo di apprezzare i suoi tratti signorili e le sue doti intellettuali un ricordo che il tempo difficilmente cancellerà
È stato, e resta, esempio di discrezione e di generosità, di operosità "nascosta" e di grande amore per la nostra città. Grande innamorato della cultura, ha realizzato il sogno di far nascere in San Marco un'Accademia che si prodigasse per far conoscere ai nostri giovani il patrimonio storico-artistico della città.
Ora, senza di lui, l'Accademia si è "impoverita", ma ... i soci continueranno a lavorare per onorare la memoria del suo fondatore.
Cara Baronessa, comprendo il vuoto che il caro Ciccio ha lasciato nella vostra casa, ma vi è di grande consolazione saperlo beato, fra i cori celesti. Da lassù egli veglia sulle vostre fatiche quotidiane e su quelle dei suoi familiari, dando a tutti la serenità necessaria per affrontare le difficoltà della vita.
Da parte mia continuerò ad avere innanzi agli occhi ed al cuore l'immagine del caro scomparso e mi consola la certezza che, tra secoli, risorgeremo tutti, rinnovati, eterni e ci incontreremo, spiriti felici, al sommo della scala che Giacobbe vide nel suo stepefacente sogno.
Per ora vi abbraccio affettuosamente insieme ai vostri cari figli e sarò sempre vicina a voi per dirvi "quella" parola che conforta e rasserena.

Olga Fiorillo Mulino