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                        LA STORIA CAMBIATA 
                         
                        Tutta le ricerche che avevo pubblicato sul mio sito mi parvero improvvisamente prive
                        di significato. Mi sentivo svuotato, saccheggiato, privato di una parte di me stesso. 
                        Il pensiero che altri avessero potuto utilizzare impunemente, sfacciatamente, brutalmente
                        anni di lavoro mi toglieva ogni voglia di continuare a vivere.
                         
                        Le parole del ministro mi risuonavano nelle orecchie: 
                        "Abbiamo riscritto la storia ... " 
                        "La mia storia!" pensai "Riscritta?! Copiata!" 
                        Ero troppo infuriato per riflettere.
                         
                        Cercai di calmarmi. Sorseggiai lentamente un bicchiere d'acqua ripensando a ciò
                        che era accaduto: la ritrosia del sindaco nel rivelarmi l'arrivo degli ospiti stranieri,
                        l'invito ad un ministro di un partito di destra, l'avviso della federazione e poi
                        le vendette, le faide, il sospetto di un complotto.
                         
                        Questi ultimi pensieri mi crearono un disagio insopportabile: ero sprofondato nel
                        ridicolo, avevo visto assassini dappertutto, mentre tutti sapevano che gli stranieri
                        erano qui solo per la cittadinanza italiana. Solo io, razionale del c...., non l'avevo
                        intuito! 
                        Io, sentimentale del c...., a dare ad ognuno di loro nomi, cognomi, storie dei loro
                        antenati. E poi ... cittadini italiani, segno di uguale, voti all'estero! 
                        Mi alzai dal divano di scatto, facendo sobbalzare la cagnetta Lucy e i compagni
                        che si erano accomodati sulle sedie. Rimasi per un istante immobile, mentre la mano
                        cominciava a tremare più del solito.
                         
                        Istintivamente mi accostai al computer per posarla sul mouse, sperando che il tremore
                        si attenuasse.
                         
                        Cliccai sul sito. Si aprì con una musica che sembrava l'evocazione di una
                        malinconica canzone dell'infanzia.
                         
                        Mi misi a scorrere i volti che vi avevo inserito. C'era anche il mio, nonostante
                        io fossi al di qua del video. Ebbi un attimo di sfasamento e avvertii due sensazioni
                        contemporanee e distinte, come se io fossi un'altra persona.
                         
                     
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                        Una situazione che durò qualche secondo, ma che avevo già avvertito. 
                        Dove ero e chi ero? 
                        Poi guardai le pagine che cominciavano ad aprirsi per il movimento involontario
                        del dito sul mouse. 
                        Non potevo credere ai miei occhi.
                         
                        Rilessi alcuni righi della pagina che avevo davanti.
                         
                        Uguale, identica a quella che avevo fatto, con una sola differenza: persone e date
                        avevano subito una traslazione di centottanta gradi.
                         
                        Andai sul database: nessuna delle persone a cui avevo attribuito una qualsiasi colpa
                        esisteva più.
                         
                        Cercai disperatamente le deliberazioni del decurionato: cambiate, capovolte. Cliccai
                        con terrore, ma con un filo di speranza sul file della storia: capovolta, cambiata. 
                        La posta: tutte le e-mail in arrivo e in uscita cancellate, tranne una, ancora tra
                        i messaggi da leggere. Nessun oggetto, il testo diceva semplicemente: 
                        "Oggi finalmente riscritta la storia". Guardai il mittente: mail@minitalest.gov 
                        Cercai tra i file nascosti se ci fosse rimasta traccia della storia originale. 
                        Niente, tutti gli originali non esistevano più.
                         
                        Cercai nella cartella in cui avevo inserito alcune pagine di storia recente riguardanti
                        la lotta di liberazione dal nazi-fascismo. 
                        Era assurdo, incredibile. La storia era capovolta. Il fascismo aveva liberato l'Italia
                        dai partigiani. Mussolini era in piedi a piazza Loreto che parlava alla folla che
                        applaudiva. Alle sue spalle appesi i corpi di due partigiani.
                         
                        Cercai nella storia più antica. Nessuna rivoluzione era mai avvenuta.
                         
                        Andai in cerca degli argomenti: i giacobini erano briganti assassini e i sanfedisti
                        erano pacifici predicatori che distribuivano immaginette di santi. Nella fretta
                        di riscrivere la storia alcuni nomi di persone e di luoghi erano stati scritti alla
                        rovescia. Un casino!
                         
                        "Fregato!" pensai. 
                        Razionalmente avevo metabolizzato la fregatura. 
                        Aprii Google in un ultimo disperato tentativo. Digitai le parole MINCHIA e PUPA
                        nella casella di ricerca e diedi invio. Comparvero più di sedicimila voci
                        e decine di pagine di indirizzi. Impossibile continuare, dovevo spegnere subito
                        il computer, sperando che nessuno dei compagni, alle mie spalle, avesse potuto leggere
                        a distanza ciò che era apparso sullo schermo.
                         
                        Troppo tardi: Pino indicava ai compagni, toccandosi la tempia con l'indice, che
                        ero diventato matto.
                         
                        Era difficile spiegare che le prime cose che aveva letto non le avevo scritte io,
                        ma che si trattava di una maledetta operazione di restyling storico compiuta
                        dai fascisti, che non so come e quando erano riusciti ad penetrare nel mio computer,
                        ma come spiegare la ricerca su pupa e minchia?! 
                         
                         
                     
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