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ENTRANDO A SAN MARCO ... NEL XVII SECOLO

TORRE, CONVENTI, ABBAZIA, SAN PIETRO, PALAZZO DUCALE
Nella veduta sottostante sono raffigurati gli altri principali edifici storici: la Torre (G), Il convento dei Paolotti (C), Il Convento dei Riformati (E), l'Abbazia della Matina (D).
Torre e altri monumenti
Poco distante dalla torre notiamo la quinta torretta a cui avevamo accennato precedentemente. La collocazione non è chiara, sappiamo, però, dalla Cronistoria di Salvatore Cristofaro che esisteva la Torretta Vecchia all'imbocco della strada della Giudeca.
I conventi dei Paolotti e dei Riformati sono lontani dal centro abitato, e in prossimità di quest'ultimo vi è una specie di colonna con una croce: potrebbe trattarsi della Madonna del Pilar o della grotta della Benedetta. In ogni caso la rappresentazione topografica dei due conventi rispetto alla Torre rispetta la realtà. Cosa che avviene in maniera molto arbitraria per l'abbazia della Matina, distante dal paese circa due chilometri e disegnata, per motivi di spazio, quasi sottostante il convento dei Padri riformati.
Nella stampa vi sono, infine, altre due legende: il palazzo ducale (B) e la grotta di San Pietro (I), in basso a destra. Duchi di San Marco furono i Sanseverino, gli Orsini, i Caetani, non sappiamo a quale di queste famiglie appartenesse il palazzo, nè dove fosse. La grotta di San Pietro poteva essere nel luogo dove sorge attualmente la chiesetta omonima.
Un'ultima annotazione: non compaiono altri edifici all'epoca esistenti e importanti, come la Chiesa di San Marco Evangelista, San Giovanni degli Amalfitani, il Convento delle Clarisse. Sappiamo che vi erano problemi di spazio, per cui nella maggior parte dei casi, e San Marco rientra tra questi, la legenda non superava i due righi.
L'edificio isolato in alto a sinistra è il casale di Santopoli. I gruppo di edifici in alto a coronamento del paese sono i casali albanesi, Cervicati, Mongrassano, Serra di Leo, Cerzeto, Cavallerizzo e San Giacomo, San Martino, Rota Greca
San Marco in un'incisione di Francesco Cassiano da Silva