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I documenti dello stato civile iniziano dal 1809, pertanto tutte le nascite, le
morti e i matrimoni che avvennero prima di questo anno furono registrati nelle parrocchie,
ma tali registri sono andati distrutti e possiamo ricostruire la storia antecedente
l'anno 1809 solo attraverso ciò che troviamo scritto sui registri dello stato
civile. La storia di questo ceppo inizia con la registrazione della morte in data 13 ottobre 1810 nel quartiere di Santo Petruzzo di una tal Maria Gaeta, di anni trenta, moglie di Nicola Gaeta e madre di due figli, Domenico di anni sette e Chiara Maria di anni tre. In un atto del 20 ottobre 1810, quindi di una settimana successiva al primo, fu registrata nello stesso quartiere la morte di una bambina di tre anni, Maddalena Gaeta, figlia di Nicola e della fu Maria Gaeta. Chiara Maria e Maddalena sono dunque la stessa persona e il nome della bambina doveva comprendere tutti tre i nomi: Chiara Maria Maddalena. Questi due atti ci introducono nella storia del capostipite di questo ceppo, Nicola Gaeta. In data 28 marzo 1811, quindi cinque mesi e mezzo dopo la morte della prima moglie, Nicola che all'epoca aveva quarant'anni, si risposa con Maria Teresa De Bonis di anni 31, anche lei vedova, figlia di Francesco e di Arcangela Credidio. Da questa unione nasceranno tre figli, registrati con cognome Aieta: Vincenzo nel 1811, morto dopo una settimana, Maria Michelina nata il 4 settembre 1912 e Alessandro nato il 12 settembre 1819. Di lui non sappiamo altro, mentre Michelina si spoò quindicenne il 26 aprile del 1829 con Marco Veneziano. Nel suo atto di matrimonio e negli atti di nascita dei figli il cognome di lei fu registrato nella forma Aita. Dagli atti sopra esaminati sappiamo che Nicola era "forese", cioè agricoltore e allevatore e che abitava in un quartiere che viene indicato con il nome di Santo Petruzzo, e altre volte con i nomi di Puzzillo, Santa Caterina, Piazza. Visto che le citate strade, oggi non pił esistenti con tali nomi, erano tutte limitrofe, possiamo anche arguire che l'abitazione doveva essere sull'attuale via Fratelli Cairoli. La dinastia Aita continuò solo attraverso Domenico, il quale si sposò l'otto settembre 1822 e il suo cognome fu registrato nella forma Ajita. Sull'atto sono scritti i nomi dei genitori, entrambi deceduti, la sua data di nascita, 21 aprile 1803, e la professione, "forese" come suo padre. La sposa Teresa Ozzuddio, nata il 12 novembre 1805, è figlia di Antonio Ozzuddio, deceduto, e di Gaetana Scalisi. Dalla loro unione nasceranno tre figli: Nicola Ajita, il 19 febbraio 1830, Maria Filomena Aita nata il 7 ottobre 1839, morta dopo soli due mesi, e Maria Gaetana Aita nata l'undici aprile 1841. Domenico negli atti risulta abitare nel quartiere Puzzillo, probabilmente nella stessa casa del genitore. Nicola si sposerà a diciassette anni, il 17 aprile 1847, con una coetanea di sette mesi più giovane, Rosaria Scarpello, figlia di un sarto abitante nello stesso quartiere, Giuseppe Scarpello e di Maddalena Piomonte. Nicola e Rosaria ebbero sei figli: Domenico (14.11.1850, morto dopo quattro anni il 15.8.1854), Giuseppe (17.2.1853 morto di due mesi il 22.8.1853), Filomena (10.8.1854 morta a circa tre anni il 27.4.1857), Maria Carmela (6.8.1856), Domenico (1.6.1859) e Maria Raffaela (19.10.1861). Probabilmente anche Domenico morì per il motivo che tra poco vedremo. Rosaria Scarpello il ventuno aprile 1840 morì lasciando il marito vedovo con due figlie di tredici e nove anni e un figlio di otto anni. Nicola il 4 luglio 1971 diventa padre di un figlio, Domenico Francesco, nato dalla sua unione legittima con una giovane forestiera, Maria Muto. Di questa seconda moglie non sappiamo nulla, tranne che alla data della nascita del figlio aveva venti anni ed era figlia di un tale di nome Raffaele Muto. Il fatto che Nicola abbia chiamato con il nome di Domenico il suo nuovo figlio, significa che il precedente Domenico nato nel 1859 da Rosaria Scarpello era morto. Anche di questa morte non sappiamo nulla. Sappiamo invece che le figlie del primo matrimonio Maria Carmela e Maria Raffaella si sposarono, dopo la morte della madre, rispettivamente la prima con Battistino Perrone, un agricoltore di un vicino comune, Fagnano Castello, e l'altra con Salvatore Emmanuele Arcuri, un sarto, legato da vincoli di affinità con la famiglia Scarpelli. Nicola e Maria Muto ebbero altri cinque figli. Dai loro atti di nascita sappiamo che il padre continuò ad abitare nel quartiere dove abitarono i suoi ascendenti e che era massaro, cioè si occupava della conduzione di un'azienda agricola propria o di un ricco proprietario. I figli che nacquero dal secondo matrimonio sono i seguenti: il già citato Domenico Francesco (4.7.1871), Annunziata carmela (5.4.1872), Giulio Giuseppe (18.1.1873), Francesco (12.1.1878), Antonio (16.12.1880), Vincenzo (8.9.1883, morto a due anni il 6.8.1885). La vita di Nicola dovette essere molto intensa di lavoro e di preoccupazioni, tanto che si dimenticò di registrare la nascita della secondogenita Annunziata Carmela che fu dichiarata dopo che lei aveva già compiuto ventun anni di età! il dieci ottobre 1893, quando Carmela era in procinto di sposarsi. Nel suo atto di matrimonio con un sarto del luogo (anche lei era sarta), Antonio Rogato, il padre Nicola risulta emigrato in America, non sappiamo esattamente in quale Paese, e quattro anni più tardi, il 9 ottobre 1897, quando si sposerà il figlio Giulio Giuseppe, falegname, con una giovane sartina di San Marco, Virginia Perrotta, Nicola risulta irreperibile. Non sappiamo pił nulla di lui tranne il fatto che dall'America dove era emigrato non fece più ritorno a San Marco e forse in Italia. Ritornando ai figli di Nicola, Carmela sposata con Antonio Rogato ebbe almeno otto figli, e poichè uno di essi risulta dagli atti sposato e deceduto a Torino, può darsi che anche Carmela con la sua famiglia acquisita sia emigrata nel nord Italia. La discendenza degli originari Gaeta, oggi Aita, vede il suo più recente progenitore in Giulio Giuseppe Aita, il quale continuò a restare a San Marco Argentano fino al 1925 per poi emigrare in America con la moglie e i figli. Giulio e la moglie Virginia Perrotta, chiamata anche Virgilia, e in alcuni atti Virginia Perrotta Picarelli, ebbero dodici figli, alcuni morti precocemente. Questi i loro nomi e le date: Maria Rosalia Gemma (20.8.1898), Elmiro Antonio Francesco Giuseppe (25.5.1900), Armando Giovanni (13.2.1902), Luigi Aurelio (9.11.1903 morto 17.9.1905), Adelina Anna Ida (21.8.1905), due gemelle entrambe morte di pochi giorni: Isolina e Lucia (13.12.1907 morte 21.12.1907), Aurelia Caterina (30.4.1909), Luigi Vinicio Nicola (1.12.1910), Orlando Mario Tullio (9.11.1912), Vincenzo (12.1.1915), e infine dopo soli nove mesi da Vincenzo Cesare Pietro (31.10.1915, morto 6.11.1915). Sappiamo dagli atti di nascita che Giulio era falegname e che il quartiere in cui abitava a seguito dell'apertura di una nuova strada fu chiamato Strada Nuova del Ponte, oggi via Duca degli Abruzzi. Una lapide in marmo, collocata su via Roma, riporta il suo nome tra i soci fondatori di una Banca Cooperativa nel 1912. La nostra ricostruzione storica di questa famiglia potrebbe finire qui, con la conclusione che nulla sappiamo di questi ultimi rappresentanti e dei loro discendenti. Una e-mail giunta dagli Stati Uniti ha aggiunto quel pezzo di storia che ignoravamo e cioè che Giulio e la sua famiglia emigrarono negli Stati Uniti del 1925. Ciò che avvenne in quel lontano paese tra nascite e matrimoni ci è stato comunicato dal signor Kevin Kanakos, che ha che ringraziamo sentitamente per il suo prezioso contributo. Lo invitiamo a continuare questa storia fino ai giorni nostri. |
The documents of birth, death and marriage that we examined in the Archive of the
town hall begin from the year 1809. Before this year people were registered in the
parrishes, but those documents were destroyed, and we could reconstruct the story
before 1809 only through the informations in the civil records.
The story of the family begins with the death record of Maria Gaeta, died thirty in a nighborhood called "Santo Petruzzo". She was the wife of Nicola Gaeta, and mother of two children, Domenico seven years and Chiara Maria three. In a record of a few days after, Oct 20, 1810, in the same neighborhood the death of a baby was registered: the name of the young girl was Maddalena Gaeta, daughter of Nicola and Maria Gaeta. Chiara Maria and Maddalena are the same person, and the whole name of the baby was Chiara Maria Maddalena. Those two records introduce us into the story of the head of this family, Nicola Gaeta. On 28 March 1811, five month after the death of his wife, Nicola, forty, remarried with Maria Teresa De Bonis, thirty one, widow too, daughter of Francesco de Bonis and Arcangela Credidio. From this marriage born three children, registered with surname Aieta: Vincenzo born and died in 1811, Maria Michelina born on 4 Sept 1812, and Alessandro born on 12 Sept 1819. Michelina married fifteen Marco Veneziano on 26 Apr 1829. In the marriage record and in the birth records of her children her surname was written Aita. Nothing else we know about Alessandro Aieta. Through the above mentioned documents we know that Nicola was "forese", ie farm worker, and he was living in a neighborhood called "Santo Petruzzo" (diminutive of S.t Peter in dialect) but also "Puzzillo", "Santa Caterina", "Piazza". Since the above-mentioned streets were neighboring we suppose that the house of Nicola's family was in the street that nowadays is called "via fratelli Cairoli" (patriots of the Unification of Italy). The "dinasty" Aita expanded only by Domenico, who got married on 8 Sept 1822, and his surname was written Ajita (probably due to the particular sound of the palatal " i "; while the original Gaeta is due to the dialect the put a G before some vocal). In the marriage record there are written the names of his parents, both deceased, his birthday, 21 Apr 1803, and his profession, "forese" as was his father. The bride Teresa Ozzuddio, born on 12 Nov 1805, daughter of Antonio Ozzuddio, deceased, and of Gaetana Scalisi. From their union born three children: Nicola Ajita b.19 Feb 1830, Maria Filomena Aita b 7 Oct 1839, and died two months later, and Maria Gaetana Aita b. 11 Apr 1841. The records show that Domenico was living in the neighborhood named "Puzzillo", probably in the same house of his father. Nicola got married seventeen, on 17 Apr 1847, with a same age (she was seven months younger), Rosaria Scarpello, daughter of a tailor living in the same neighborhood, Giuseppe Scarpello, and of Maddalena Piomonte. Nicola and Rosaria had six children: Domenico (b. 11.14.1850 - d. 8.15.1854), Giuseppe (b 2.17.1853 - d. il 8.22.1853), Filomena (b. 8.10.1854 - d. 4.27.1857), Maria Carmela (6.8.1856), Domenico (b. 6.1.1859) and Maria Raffaela (b. 10.19.1861). Probably also Domenico died, as we will shortly explain it. Rosaria Scarpello on 21 Apr 1840 died, leaving wedower Nicola with two daughters, thirteen and nine years, and a son eight years. On 4 Jul 1971 Nicola had a son, Domenico Francesco, born from the lawful union with a young stranger, Maria Muto. We know nothing about her, except he was twenty and was daughter of Raffaele Muto. Nicola gave the same name Domenico his new son, because the other one born in 1859 was died, but we did not find anything about his death. We know that the daughters of the first marriage, Maria Carmela and Maria Raffaella married, after their mother's death, respectively the first one with Battistino Perrone, a farmer living in a close village, Fagnano Castello, and the other one with Salvatore Emmanuele Arcuri, a taylor, bound by ties of kinship with the Scarpelli's family. Nicola and Maria Muto had five more children. Through their records of birth we know that Nicola was "massaro", ie was leading of a farm, as owner or manager of a landowner. The children born from the second marriage were: above-mentioned Domenico Francesco (b. 7.4.1871), Annunziata Carmela, called Carmela, (b. 4.5.1872), Giulio Giuseppe (b. 1.18.1873), Francesco (b. 1.12.1878), Antonio (b. 12.16.1880), Vincenzo (b. 9.8.1883- died 8.6.1885). The life of Nicola must have been full of work and worries, so much that he forgot to register the birth of his second child Annunziata Carmela (Carmela), that was recorded when she was twentyone! on 10 Oct 1893, next to marry. In her marriage record with a tailor (she was dressmaker), Antonio Rogato, her father Nicola was emigrated to America, we do not know where, and four years later, on 9 Oct 1897, when his son Giulio Giuseppe, carpenter, married in San Marco a young dressmaker, Virginia Perrotta, Nicola is not to be found. He never came back to San Marco Argentano, and no one of his family knew what had happened to him. Carmela Aita and his husband Antonio Rogato had eight children, and maybe they emigrated to north Italy, since a son of them married and died in Turin. The descent of the first Gaeta's, nowadays Aita, has the most recent ancestor in the person of Giulio Giuseppe Aita, who remained in San Marco until 1925, when he emigrated with his family to America. Giulio and his wife Virginia Perrotta, called also Virgilia, and in some records Virginia Perrotta Picarelli, had twelve children, some of them died very young. Here are their names and date of birth. Maria Rosalia Gemma (b. 8.20.1898), Elmiro Antonio Francesco Giuseppe (b. 5.25.1900), Armando Giovanni (b. 2.13.1902), Luigi Aurelio (b. 11.9.1903 died 9.17.1905), Adelina Anna Ida (b. 8.21.1905), two twins both died after a few days: Isolina e Lucia (12.13.1907 died 12.21.1907), Aurelia Caterina (b. 4.30.1909), Luigi Vinicio Nicola (b. 12.1.1910), Orlando Mario Tullio (b. 11.9.1912), Vincenzo (b. 1.12.1915), and after nine months only! Vincenzo Cesare Pietro (b. 10.31.1915 died 11.6.1915). We know that Giulio was carpenter and the neighborhood where he was living with his family was called "Strada Nuova del Ponte" - a new street with a little bridge- nowadays "Via Duca degli Abruzzi" On a marble slap, in Roma street in San Marco Argentano, his name is written with other people that founded a Social Bank in 1912. Our historical reconstruction of this family could stop here, with the conclusion that we do not know else about the last above-mentioned people and their descendants, but a mail from U.S. has recently added some pieces of a larger puzzle: the story of Giulio and his family in the United States of America. What happened to them, births, marriages and deaths, are told us by Mr Kevin Kanakos, and we thank him very much for his valuable input. Now we invite him to continuate this great story. |