Il cognome inizialmente scritto di Ciancio, fu scritto in seguito Ciancio e Cianci.
L'ultimo giorno dell'anno 1815, Francesco Di Ciancio di anni 33, vedovo, nato a Villa degli Espulsi - Gesuiti (una frazione di Montalto in altri atti detta San Sisto dei Valdesi), si sposò a Sammarco, come si chiamava allora il nostro comune, con Teresa Roberto. Aveva già due figli, un maschio di undici anni e una bambina di otto. Dal secondo matrimonio ebbe due figli maschi, Giuseppe e Antonio Maria, nati nel quartiere di Porta Vecchia, corrispondente all'attuale quartiere di piazza Santo Marco-Casalicchio-Giudecca.
Un figlio di Antonio, Domenico Francesco Cianci si sposò con una donna di Castelluccio (Basilicata), trasferendosi, quindi, in Spagna, a Siviglia, dove nacquero i loro figli Umberto, Michele, Raffaela, Elvira e Amedeo, trascritti anche nei registri del comune di San Marco Argentano nel 1901. La coppia da Siviglia si trasferì in un vicino centro, Moron de la Frontera. Domenico risulta orologiaio e in seguito proprietario.
Pur non avendo trovato alcun legame tra i due ceppi, n.1 e n.2, il fatto che due dei membri di essi sposarono due donne della Basilicata, fa supporre che con quella regione dovesse esserci un qualche rapporto. Segnaliamo, inoltre, che la signora Alda Antunes, discendente da un ceppo non nostro, Ciancio-Cianci, originario della Basilicata ci aveva contattato per sapere se avessimo notizie sul ceppo di sua appartenenza. Da ricerche affettuate in rete abbiamo scoperto che il cognome era molto diffuso in quella regione e in particolar modo a San Severino Lucano. Il ceppo n.1 si sviluppò in tre rami principali, ma solo quello originato da Antonio Maria si espanse per tutto l'Ottocento; gli altri due non superarono la metà del secolo.
Furono tutti bracciali e contadini e negli ultimi anni membri di questo ceppo abitarono in contrada Cuponi - Sagramento.
L'ultimo giorno dell'anno 1815, Francesco Di Ciancio di anni 33, vedovo, nato a Villa degli Espulsi - Gesuiti (una frazione di Montalto in altri atti detta San Sisto dei Valdesi), si sposò a Sammarco, come si chiamava allora il nostro comune, con Teresa Roberto. Aveva già due figli, un maschio di undici anni e una bambina di otto. Dal secondo matrimonio ebbe due figli maschi, Giuseppe e Antonio Maria, nati nel quartiere di Porta Vecchia, corrispondente all'attuale quartiere di piazza Santo Marco-Casalicchio-Giudecca.
Un figlio di Antonio, Domenico Francesco Cianci si sposò con una donna di Castelluccio (Basilicata), trasferendosi, quindi, in Spagna, a Siviglia, dove nacquero i loro figli Umberto, Michele, Raffaela, Elvira e Amedeo, trascritti anche nei registri del comune di San Marco Argentano nel 1901. La coppia da Siviglia si trasferì in un vicino centro, Moron de la Frontera. Domenico risulta orologiaio e in seguito proprietario.
Pur non avendo trovato alcun legame tra i due ceppi, n.1 e n.2, il fatto che due dei membri di essi sposarono due donne della Basilicata, fa supporre che con quella regione dovesse esserci un qualche rapporto. Segnaliamo, inoltre, che la signora Alda Antunes, discendente da un ceppo non nostro, Ciancio-Cianci, originario della Basilicata ci aveva contattato per sapere se avessimo notizie sul ceppo di sua appartenenza. Da ricerche affettuate in rete abbiamo scoperto che il cognome era molto diffuso in quella regione e in particolar modo a San Severino Lucano. Il ceppo n.1 si sviluppò in tre rami principali, ma solo quello originato da Antonio Maria si espanse per tutto l'Ottocento; gli altri due non superarono la metà del secolo.
Furono tutti bracciali e contadini e negli ultimi anni membri di questo ceppo abitarono in contrada Cuponi - Sagramento.
The initial Di Ciancio surname was written Ciancio and Cianci in the following years.
Francesco Di Ciancio, 33 years old, widower, born in Villa degli Espulsi - Gesuiti (a place of Montalto, also called San Sisto dei Valdesi), married in Sammarco (the old name of San Marco Argentano) Teresa Roberto, the last day of 1815.
He had already two children, a eleven y-o boy and an eight y-o baby girl.
From his second marriage, he had two sons, Giuseppe and Antonio Maria, born in the Porta Vecchia neighborhood, corresponding to the current Piazza Santo Marco-Casalicchio-Giudecca neighborhood. Antonio's son, Domenico Francesco Cianci, married a woman from Castelluccio (Basilicata), then they moved to Spain, to Seville, where their children Umberto, Michele, Raffaela, Elvira, and Amedeo were born, also recorded in the municipal records of San Marco Argentano in 1901. The couple moved from Seville to a nearby town, Moron de la Frontera. Domenico is listed as a watchmaker and later as generic owner.
Although no connection has been found between the two lineages, No. 1 and No. 2, the fact that two of their members married women from Basilicata suggests that there must have been some connection with that region. We also note that Mrs. Alda Antunes, a descendant of a stranger than ours, Ciancio-Cianci, originally from Basilicata, contacted us to see if we had any information about her lineage.
From online research, we discovered that the surname was very common in that region, particularly in San Severino Lucano.
The tree n.1 branched out into three main branches, but only the descendants of Antonio Maria arrived to the last years of century, the other ones did not exceed the half century.
All of them were farmers or farm workers, and in the last years members of this family lived in a country called Cuponi –Sagramento.
Francesco Di Ciancio, 33 years old, widower, born in Villa degli Espulsi - Gesuiti (a place of Montalto, also called San Sisto dei Valdesi), married in Sammarco (the old name of San Marco Argentano) Teresa Roberto, the last day of 1815.
He had already two children, a eleven y-o boy and an eight y-o baby girl.
From his second marriage, he had two sons, Giuseppe and Antonio Maria, born in the Porta Vecchia neighborhood, corresponding to the current Piazza Santo Marco-Casalicchio-Giudecca neighborhood. Antonio's son, Domenico Francesco Cianci, married a woman from Castelluccio (Basilicata), then they moved to Spain, to Seville, where their children Umberto, Michele, Raffaela, Elvira, and Amedeo were born, also recorded in the municipal records of San Marco Argentano in 1901. The couple moved from Seville to a nearby town, Moron de la Frontera. Domenico is listed as a watchmaker and later as generic owner.
Although no connection has been found between the two lineages, No. 1 and No. 2, the fact that two of their members married women from Basilicata suggests that there must have been some connection with that region. We also note that Mrs. Alda Antunes, a descendant of a stranger than ours, Ciancio-Cianci, originally from Basilicata, contacted us to see if we had any information about her lineage.
From online research, we discovered that the surname was very common in that region, particularly in San Severino Lucano.
The tree n.1 branched out into three main branches, but only the descendants of Antonio Maria arrived to the last years of century, the other ones did not exceed the half century.
All of them were farmers or farm workers, and in the last years members of this family lived in a country called Cuponi –Sagramento.
O sobrenome Di Ciancio, foi modificado em Ciancio e Cianci ao longo do tempo.
Francesco Di Ciancio, nascido na Villa degli Espulsi - Gesuiti (San Sisto dei Valdesi, um bairro de Montalto), aos 33 anos, viùvo com dois filhos, um menino de onze e uma menina de oito anos, casau-se com Teresa Roberto em Sammarco (antigo nome de San Marco Argentano) em 1815. Do seu segundo casamento, teve dois filhos, Giuseppe e Antonio Maria, nascidos no bairro de Porta Vecchia, correspondente ao atual bairro da Piazza Santo Marco-Casalicchio-Giudecca. O filho de Antonio, Domenico Francesco Cianci, casou-se com uma mulher de Castelluccio (Basilicata), e emigraram para a Espanha, para Sevilha, onde nasceram seus filhos Umberto, Michele, Raffaela, Elvira e Amedeo, também registrados nos arquivos municipais de San Marco Argentano em 1901. O casal mudou-se de Sevilha para uma cidade próxima, Morón de la Frontera. Domenico consta como relojoeiro e, posteriormente, como proprietário genérico.
Embora nenhuma ligação tenha sido encontrada entre as duas linhagens, n° 1 e n° 2, o fato de dois de seus membros terem se casado com mulheres da Basilicata sugere que deve ter havido alguma ligação com essa regição. Notamos também que a Sra. Alda Antunes, descendente de um Ciancio-Cianci, originário da Basilicata, entrou em contato conosco para saber se íínhamos alguma informação sobre sua linhagem.
Por meio de pesquisas online, descobrimos que o sobrenome era muito comum naquela região, particularmente em San Severino Lucano. A árvore principal desenvolveu-se para três ramos principais, porém somente aquelle gerado por Antonio Maria desenvolveu-se por todo o século 19, enquanto os outros dois não ultrepassaram a metade do século.
Todos homens eram agricultores o trabalhadores agrícolas e durante os ùltimos anos algumas famílias resideram nos bairros de Cuponi e Sagramento.
Francesco Di Ciancio, nascido na Villa degli Espulsi - Gesuiti (San Sisto dei Valdesi, um bairro de Montalto), aos 33 anos, viùvo com dois filhos, um menino de onze e uma menina de oito anos, casau-se com Teresa Roberto em Sammarco (antigo nome de San Marco Argentano) em 1815. Do seu segundo casamento, teve dois filhos, Giuseppe e Antonio Maria, nascidos no bairro de Porta Vecchia, correspondente ao atual bairro da Piazza Santo Marco-Casalicchio-Giudecca. O filho de Antonio, Domenico Francesco Cianci, casou-se com uma mulher de Castelluccio (Basilicata), e emigraram para a Espanha, para Sevilha, onde nasceram seus filhos Umberto, Michele, Raffaela, Elvira e Amedeo, também registrados nos arquivos municipais de San Marco Argentano em 1901. O casal mudou-se de Sevilha para uma cidade próxima, Morón de la Frontera. Domenico consta como relojoeiro e, posteriormente, como proprietário genérico.
Embora nenhuma ligação tenha sido encontrada entre as duas linhagens, n° 1 e n° 2, o fato de dois de seus membros terem se casado com mulheres da Basilicata sugere que deve ter havido alguma ligação com essa regição. Notamos também que a Sra. Alda Antunes, descendente de um Ciancio-Cianci, originário da Basilicata, entrou em contato conosco para saber se íínhamos alguma informação sobre sua linhagem.
Por meio de pesquisas online, descobrimos que o sobrenome era muito comum naquela região, particularmente em San Severino Lucano. A árvore principal desenvolveu-se para três ramos principais, porém somente aquelle gerado por Antonio Maria desenvolveu-se por todo o século 19, enquanto os outros dois não ultrepassaram a metade do século.
Todos homens eram agricultores o trabalhadores agrícolas e durante os ùltimos anos algumas famílias resideram nos bairros de Cuponi e Sagramento.