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Questa pagina fa parte del sito L'Ottocento dietro l'angolo di Paolo Chiaselotti
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Il cognome Tarantino, etimologicamente di origine etnica, compare per la prima volta in un atto di nascita del 1812. Abbiamo individuato due distinti ceppi, uno avente come capostipite Pasquale, l'altro originato da Alberto. Dal primo si svilupperà il ramo più consistente che giunge fino ai nostri giorni, mentre il ramo con capostipite Alberto si estinguerà nel corso del secolo diciannovesimo. Dal catasto onciario del 1754 il nucleo familiare originario risulta composto da cinque fratelli, Carlo, nativo di Roggiano, Gennaro, Alberto, Fedele e Pasquale, tutti domiciliati nel quartiere del Puzzillo.
In un atto di morte e in uno di matrimonio compare un terzo ceppo, pure domiciliato al quartiere Puzzillo e con provenienza da Rugiano, la cui presenza cessa agli inizi dell'Ottocento.
Il cognome compare in vari atti consiliari essendo stato Girolamo Beniamino consigliere comunale.
I membri del primo ceppo risultano da sempre domiciliati nel quartiere di Sant'Antonio Abate, che nell'atto di nascita di Arcangelo Ernesto Rodolfo del 1872 è indicato con il nome contrada Amatisti (la nobile famiglia romana dei martiri argentanesi, Dominata e i suoi figli Cassiodoro, Senatore e Viatore). Il secondo ceppo risulta domiciliato inizialmente alla piazza di sopra (oggi piazza Umberto I) e successivamente nel quartiere ser Andreace. Il nome del capostipite Alberto Tarantino compare nel registro delle entrate delle Clarisse del 1773.
Tutti furono registrati con cognome Tarantino, e così si firmavano genitori e sposi, tranne l'ultimo nato il cui cognome fu trascritto nella forma al plurale Tarantini.
Tutti sono indicati come signori e proprietari con i nomi preceduti dal don.