L'OTTOCENTO DIETRO L'ANGOLO - ROMANZO
Copertina Romanzo

LA SANTA FRATELLANZA

La vita è così. Per quanti sforzi facciamo per renderla piacevole, altrettante insidie ci attendono dietro l'angolo, se poi l'angolo è quello che si separa da un secolo passato l'insidia è assolutamente imprevedibile.
L'ironia con cui ho cercato talvolta di esorcizzare le paure è svanita. Non posso e non voglio neppure ricordare le pagine in cui ho sollecitato il vostro sorriso.
Anche le vittime di quelle vendette sembravano ridere con la bocca orrendamente aperta da uno dei lati: il sorriso della vita che si tramutava in un ghigno di morte.
Mi rimisi al lavoro. Al computer. Feci scorrere l'elenco delle e-mail in arrivo.
Da mesi ero rassegnato a leggere più di dieci messaggi al giorno. Mi scrivevano da ogni nazione in cui vi era stata, nell'Ottocento, emigrazione di italiani, non solo di San Marco Argentano, ma anche di altri luoghi.
Avevo organizzato il lavoro in modo da inoltrare ai siti degli Archivi di Stato e degli Uffici Diocesani le richieste di coloro che non conoscevano il Comune di nascita dei loro antenati, mentre leggevo con attenzione le e-mail riguardanti le geneaologie e le storie delle famiglie pubblicate sul sito.
A volte qualcuno mi inviava foto, lettere, o documenti riguardanti i propri antenati, con la richiesta di inserirli nelle pagine Web. Iniziai a leggere la posta di quel giorno e, dopo alcuni messaggi, sullo schermo comparvero le seguenti parole:
"Prezado senhor, no Cemitério da Irmandade Cristã está conservado o corpo do meu bisavô Antonio falecido em 1890 ..."

Il soffio di gelo che mi aveva attraversato il corpo all'uscita dell'archivio diocesano si materializzò nuovamente, avvolgendomi il volto e la nuca.
Le parole che avevo sotto gli occhi scorrevano sullo schermo partendo da destra e scomparendo a sinistra.
Cliccai destro cercando di verificare rapidamente nelle proprietà della e-mail se il testo originale contenesse un "tag" <marquee>. Non ne trovai traccia. Non esisteva neppure alcun <object>, né segni di <script>.
Il testo scorreva e scompariva sotto i miei occhi:
"parece sorrir ..."
Assurdo!
Qualcuno mi comunicava che nel cimitero della Fratellanza Cristiana il corpo di un tal Antonio morto nel 1890 pareva sorridere!
La Fratellanza Cristiana ... Avevo letto da qualche parte che i suoi seguaci usavano esporre i cadaveri, in piedi, alla vista e al contatto dei vivi, per favorire la loro resurrezione quando Cristo sarebbe tornato sulla terra.
Improvvisamente dopo la scomparsa del testo, sullo schermo cominciò ad apparire la parte superiore di una fotografia che lentamente si apriva alla mia vista in fasce verticali successive. A metà dell'immagine, ingiallita come un vecchio dagherrotipo, scorsi due ali, il volto di un angelo e un teschio.
Quando il rettangolo fu completo vidi che la fotografia conteneva la figura, a mezz'aria, di un angelo che aveva afferrato sotto le ascelle, sollevandolo dalla scrivania dietro la quale era seduto, un uomo il cui volto era devastato e prossimo a diventare un teschio. Alle spalle un'ampia libreria zeppa di volumi, una pendola che segnava le sette. In basso la scritta : "Foto Santoro - Fuscaldo - Formato Gabinetto"
Ingrandii l'immagine alla ricerca di possibili tracce di incollaggi di figure. Niente, le luci avevano un'unica sorgente e le ombre erano gradualmente distribuite sui corpi, sui mobili, sugli oggetti.
Contollai i pixels per verificare se vi fossero blocchi uguali e ripetuti, segno inconfondibile di sovrapposizioni. Niente di tutto questo. La foto era assolutamente originale!
Dopo alcuni secondi iniziò a comparire una seconda immagine che riportava il retro della foto. C'era scritto:
"Fuscaldo, 4 dicembre 1882"
e poco più sotto
"La resurrezione di Comincio"
Nel testo del messaggio, a cui erano state allegate le due scansioni digitali, il mittente, in portoghese, mi chiedeva di spiegargli che cosa significasse una frase un po' sbiadita scritta sul retro della foto in caratteri gotici:
Mors tua vita mea
Senza eseguire le solite procedure spensi di colpo il PC e mi allontanai da esso. Non avevo alcuna curiosità di sapere chi fosse l'autore del macabro scherzo.
Appena lo schermo si oscurò comparve il riflesso del mio viso. Non ero solo, piccolo e lontano distinguevo il ghigno di un uomo, quasi che la notizia appena giuntami avesse lasciato un'immagine indelebile sul PC.
 
 

L'Ottocento dietro l'angolo romanzo di Paolo Chiaselotti