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 GIOCHI DI UN TEMPO CHE SI PRATICAVANO A SAN MARCO ARGENTANO

Paròli e dittàti Binidizzioni e gastìgni Sup'a lingua Sutt'a lingua Numi e cugnumi Juochi


AMMUCCIARÈDDRA
È il classico gioco del nascondino. Con la testa appoggiata al muro, tenendo gli occhi chiusi, il cercatore dava ai compagni il tempo di nascondersi, contando:
"Gunu, duva, tria ... gottu ... gunnici ... trentunu, Sabatu, Duminica e Luni, alla tremba du Liuni, ammaccàtu a chìni viu viu"

CAPUNE
Un gioco con le castagne. Si tracciava sul terreno un cerchio, entro il quale si mettevano delle castagne e al centro una più grossa delle altre. Chi riusciva a colpirla con il lancio di una castagna vinceva tutte quelle contenute nel cerchio.

CAVADDRU LUONGU
Gioco di agilità e di forza, svolto da due gruppi di ragazzi, uno nel ruolo di cavallo, un altro nel ruolo di cavalieri. Il cavallo, formato da due ragazzi uniti tra loro e piegati in modo da formare un "quadrupede", doveva sopportare il peso di quanti cavalieri riuscivano a saltarvi sopra. Questi dovevano avere l'agilità di saltare lasciando lo spazio ai compagni successivi e un buon equilibrio per "restare in sella" il più a lungo possibile.

CIUCCIU
astragalo
Era la versione locale di un antico gioco praticato fin dai tempi della Magna Grecia, utilizzando un'osso della zampa della pecora, l'astragalo, da cui prendeva il nome. L'osso, di forma parallelepipeda, presenta quattro facce diverse chiamate nel gioco nostrano: re, mazza, fossa e ciuccio. Il giocatore lanciava il suo astragalo quattro volte, quante erano le facce, tentando di "fare re". Le combinazioni raggiunte davano luogo ad un punteggio, il più basso dei quali era rappresentato dal ciuccio. Il giocatore che aveva il maggior numero di ciucci era punito con mazzate sul palmo della mano date con un fazzoletto avvolto strettamente e tenuto per i due capi. A volte all'interno del fazzoletto veniva inserito un sasso!!


CRICCHICE
Consisteva nel far saltare in aria con un bastone un legnetto appuntito all'estremità per poi colpirlo e lanciarlo il più lontano possibile.

MARTIDDRUZZU
Si giocava con monete di metallo. Il giocatore colpiva con la propria moneta le altre poste a terra cercando di farle capovolgere e, quindi, di vincerle.

PAPPITA
Era il gioco dei bottoni. Si poneva una pila di bottoni sui quali il giocatore faceva tre soffiate (Pappiti, pippiti, puppiti), vincendo i bottoni che era riuscito a far cadere dalla pila.
Il giocatore che perdeva era definito scacato.

STACCI
Era l'equivalente del gioco delle bocce, con la differenza che al posto di queste erano usate pietre piatte o cocci di cotto.

STRUMMULU
Così era chiamata una trottola di legno con un perno in ferro su cui ruotava. Il movimento rotatorio veniva impresso da una funicella avvolta allo strummulu. Era un gioco di abilità e di ... esibizione: la foggia, la cosistenza della trottola, i tanti modi con cui si poteva lanciare o prendere sul palmo della mano, erano motivo di vanto.
Francesco Manieri ci ricorda che uno dei giochi fatti con lo strummulu era lo spacco. Esso consisteva nel tracciare sul terreno un piccolo cerchio entro il quale far entrare il proprio strummulu con lanci a tiralazzo o sopramano. Chi non riusciva a far entrare lo strummulu all'interno del cerchio doveva porlo in esso mentre gli altri giocatori vi lanciavano il proprio strummulu per spaccarlo.

ZINNETTU
Era il gioco del "Battimuro" fatto con una moneta che, rimbalzando su un muro, doveva andare a posarsi sopra un'altra moneta posata a terra.