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Sutt'a lingua: Curiosità e approfondimenti.

AMMACCA' SUONNU
Il Rinascimento calabrese ...

Particolare quadro Velasquez

Particolare del dipinto "La fucina di Vulcano" di Diego Velázquez, 1630, Museo del Prado, Madrid


L'espressione dialettale ammacca' suonnu significa dormire profondamente. In italiano esiste l'espressione schiacciare un pisolino che, pur non equivalendo alla prima, riguarda ugualmente uno stato di riposo. Entrambe contengono un verbo che ha quasi lo stesso significato: ammaccare e schiacciare.

La prima domanda che uno si pone è la seguente: qual è l'origine di un 'rapporto conflittuale' con il sonno tale da richiedere un'azione di forza e niente affatto conciliativa? Inoltre da dove trae origine quel pisolino che ricorda il verbo appisolarsi?
Dalle ricerche in rete pare che schiacciare un pisolino abbia le sue origini nel Rinascimento toscano e che risalga al XVI secolo, in un anno imprecisato anteriore al 1573. L'espressione deriverebbe dalla cosiddetta stiacciata, una voce fiorentina con cui si indicava un processo di lavorazione dell'oro, fuso in uno stampo e successivamente schiacciato da una pressa. Il tempo di raffreddamento consentiva agli orefici di 'schiacciare' a loro volta un sonnellino.
Se qualcuno cercasse un minimo di documentazione in merito non ne trova, anche se questa spiegazione è l'unica a circolare su vari siti. Va detto che finanche la precisazione dell'epoca, anteriore al 1573, non viene in alcun modo spiegata. L'unico chiarimento, per giunta perfettamente inutile, riguarda la voce fiorentina 'stiacciata' che equivarrebbe alla voce italiana schiacciata.
Come tutti sanno lo stiacciato era una tecnica utilizzata nella realizzazione dei bassorilievi per aumentare il senso della profondità, attraverso un rilievo appena accennato o, talvolta, inciso. Il verbo stiacciare in ogni vocabolario è accompagnato dal suo equivalente 'schiacciare'. Perdere tempo per spiegare l'equivalenza tra i due termini, al fine di attribuire lo schiacciamento del pisolino agli orafi toscani, ad iniziare da anni anteriori al 1573, a me sembra un espediente per non dire e spiegare nulla.
Quanto al pisolino, secondo alcuni dizionari, deriverebbe dal peso della testa che, in stato di dormiveglia, tenderebbe a piegarsi e, quindi, a pendere, ora da un lato ora dall'altro. Secondo altri pisolo o pisolino sarebbe il leggero suono emesso da chi dorme. Tommaseo attribuisce il termine ai toscani -esattamente ai pistoiesi- con quest'ultima etimologia, mentre Planegiani nel suo dizionario etimologico ricorda il pisuli-pisuli siciliano, al quale possiamo accostare il nostro pisulu-pisulu, cioè sollevato a penzoloni.
Tutto questo per dire che il pisolo e il pisolino non hanno un'esclusiva origine toscana, ma sono diffusi in varie regioni d'Italia. Aggiungo, arbitrariamente, che a me, provocatore di riflessioni per natura, ricorda tanto il pisum latino, nella forma diminutiva italiana di pisello e la fiaba di Andersen "La principessa sul pisello", con la differenza che a schiacciarlo sotto il materasso doveva essere un grosso omone infilatosi di soppiatto sotto le coltri!
Passiamo ora al nostro ammacca' suonnu. Se dovessimo rifarci al pisolino toscano e al suo schiacciamento erede dell'arte orafa fiorentina, debbo dire che noi potremmo far valere il nostro furgiaru che, in attesa di estrarre dal fuoco il ferro incandescente da ammaccare a seconda dell'uso, poteva permettersi un sonno più profondo, magari appoggiando la testa sull'incudine.
Una simile trovata ci renderebbe senz'altro più virili e apprezzati degli orafi toscani e dei loro pisolini, che al paragone della mazza del fabbro, risulterebbero insignificanti tentativi di uno stato di quiete. Ammacca' suonnu è andarci giù duro, senza tentennamenti di sorta. Davvero, però, potremmo far derivare il nostro sonno pesante dalle mazzate del forgiaro? Non l'ho mai letto da nessuna parte, forse per quella naturale ritrosia dei calabresi di mettersi in evidenza inventandosi assopimenti vulcanici.
Poiché in Calabria si pisa (macina) il sale, ma si ammaccano noci e olive, viene spontaneo pensare a questi ultimi frutti anche nel caso del sonno. Che cosa potrebbe accostare l'ammaccamento di noci, olive e sonno?
A me, che ricordo quanto tempo passavano le donne ad ammaccare le olive, questa prolungata azione suggerisce l'immagine di chi dopo tanta fatica, alla fine, si concede un meritato riposo e, quindi, ammacca suonnu.
Voi che ne pensate?

San Marco Argentano, 9 ottobre 2025

Paolo Chiaselotti