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Sutt'a lingua: Curiosità e approfondimenti.
La sacra famiglia - Tondo Doni - Michelangelo, 1506 ca, Galleria degli Uffizi, Firenze (particolare da Wikipedia)
Bumminu è la versione dialettale dell'italiano bambino, ma da sempre essa è usata per
indicare soltanto Gesù Bambino del presepe e, quindi, va sempre scritto con la lettera maiuscola.
Talvolta nei paesI di origine arbëreshë incontriamo persone con i nomi Bombina o Bommina e, più raramente, Bombino, frutto della devozione verso il Bambino Gesù. Etimologicamente il nome, sia quello comune che proprio di persona, deriverebbe dalla voce tardo latina bambalo originata dal greco βαμϐαινων e trasformata nell'italico bambino, mantenendo il significato di chi balbetta con riferimento a suoni e voci infantili. Spesso è usato il diminutivo Bumminieddru, sempre con riferimento alla figura di Gesù, per definire la bellezza e la grazia di un bambino. Para 'u Bumminieddru si usa dire, ma in nessun caso assume la funzione di nome comune come nell'italiano bambinello. Un bambino piccolo sarà picciriddru, pupiddru, criaturu, ma non sarà mai nu bumminieddru. Tranne nella forma canonica che ci vuole tutti a Sua immagine e somiglianza, il paragone risiede solo nella bellezza, tanto da far sospettare una versione idolatrica dell'Incarnazione: bello come un Dio. Certo che il nostro bomminu o bumminu sono l'incarnazione di una fisicità dalle forme tondeggianti e, lontano mille miglie dall'etimo greco che lo vorrebbe βαμϐαινων, e quindi assimilabile ad un esserino che blatera, la voce dialettale ci ricorda caso mai a bumba, u bumbulu, voci accostabili per assonanza alle rotondità di quel corpicino che anche nella tradizione pittorica e plastica ha conservato un aspetto che noi definiamo lijitimu. Quest'ultima voce indicherebbe un bambino legitimus, con sigificato di ingenuo, quasi germinato, indigeno ovvero generato dal suo interno. Qualcuno vuole che significhi ben lievitato! non è proprio così, ma anche questa interpretazione ben si accosta all'immagine di cui siamo parlando. Anche bombacino ci starebbe bene, visto che esso indica qualcosa connesso alla sofficità della bambagia. Bomminu e Bomminieddru, Bumminu e Bumminieddru sono termini prettamente natalizi. Li sentiamo, infatti, pronunciare in occasione del Natale e nell'ultima fase della preparazione dei presepi. Quell'insieme di bellezza e di tenerezza che è rappresentato dalla Natività trova nel nostro Bomminieddru/Bumminieddru una trasposizione efficacissima. San Marco Argentano, 18 novembre 2025 Paolo Chiaselotti |
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