Il cognome Valentoni è legato alla storia della città, come testimoniano vari atti del decurionato o del consiglio e la
Cronistoria di Salvatore Cristofaro, dalla quale abbiamo ricavato utili informazioni che ci hanno consentito di
completare il ramo di Ignazio e Maria Gaetana Filosa con altri due importanti membri di questo ceppo: Michele e Luigi Valentoni.
Di quest'ultimo sappiamo che
nel 1793 con il grado di brigadiere generale combattè nell'assedio di Tolone e che nel 1802 guidò la spedizione di Malta. Morì nel 1843 all'età
di 93 anni come ricorda una
lapide nell'atrio della chiesa della Riforma.
Sempre dalla
Cronistoria leggiamo alcune notizie riguardanti Ignazio Valentoni: fu tra i fondatori della prima loggia massonica a San Marco, nel 1806 guidò un'azione di repressione del brigantaggio, fu gran maestro della Vendita dei Carbonari e comandante dei militi negli anni Venti dell'Ottocento, infine nel 1860 diede un contributo di 600 lire (l'equivalente di circa
20 quintali di grano di allora) a sostegno dell'impresa garibaldina.
Sappiamo infine che un fratello di Ignazio, Michele, in qualità di
sindaco di Sammarco (così si chiamava allora il Comune) trasferì
la fiera detta della Conicella dalla Riforma nella vasta tenuta agricola del generale Luigi Valentoni in località Matina.
Dagli atti d'archivio del
Monastero delle Clarisse risulta che tre donne di questa famiglia presero i voti e
di altri Valentoni abbiamo notizie da alcune deliberazioni consiliari: Gaspare fu consigliere e assessore, Luigi assessore e Sindaco, in un atto del 1874 un Francesco Valentoni risulta domiciliato a Napoli.
Enrichetta figlia di Luigi Valentoni nel 1887 si sposò con Alfonso De Baggis, pretore, nato ad Isernia da Cosmo e Rachele De Luca. Un'effemeride di A.Perrella sulla provincia del Molise del 1891 narra le vendette cui erano andati incontro i De Baggis di Isernia nel 1860, rei di parteggiare, come i Valentoni, per la causa antiborbonica.
L'albero genealogico sopra rappresentato potrebbe essere incompleto essendo stati trascritti solo gli individui dei quali abbiamo trovato gli atti di nascita (comprese annotazioni di morte e matrimonio a margine di essi), gli atti di matrimonio e le trascrizioni di atti avvenuti altrove. Potrebbero mancare, quindi, nominativi di persone non nate a San Marco Argentano.
Nelle registrazioni anagrafiche e dello stato civile tutti i nomi sono preceduti da
don e
donna (talvolta anche quelli dei nati) e seguiti dalla professione che, nel caso dei signori Valentoni, era di galantuomo, gentildonna o proprietario. Ignazio in due atti di matrimonio delle figlie è indicato con il titolo onorifico di Cavaliere delle due Sicilie.
Quasi tutte le nascite avvennero nel palazzo omonimo ubicato sul corso Negroni. La presenza a San Marco è documentata già nel 1586 in due atti di battesimo.
Nel mese di agosto del 2022 l'artista Franchina Tresoldi, attiva a Lodi, ci ha comunicato la sua discendenza da Giuseppe Valentoni, mostrandoci
anche un ricamo-arazzo realizzato nel 1878 dal suo bisavolo. L'artista ha voluto visitare i luoghi in cui l'antenato era nato e vissuto,
conoscendo anche i discendenti del ramo collaterale di Luigi Valentoni, proprietari dell'abbazia della Matina.