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Questa pagina fa parte del sito "L'Ottocento dietro l'angolo"  (http://www.sanmarcoargentano.it/ottocento/index.htm) di Paolo Chiaselotti

Deliberazione del Consiglio Municipale n.5 del 6 novembre 1866

"..domanda avanzata dal Sig. Valentoni Giuseppe tendente ad ottenere ... due fondi demaniali"

 

L'anno 1866 il giorno 6 del mese di 9bre in S.Marco Argent°=Riunito il Consiglio Municipale in seduta straordinaria in esecuzione della nota Prefettizia del 31 8bre 1866, N°14589/980 nella Casa Comunale solito luogo delle sue sedute, sotto la presidenza del Sindaco ff. Sig. Misuraca Raffaele e composto dai Signori

1 Perri Gaetano 7 Campolongo Giacomo
2 Talarico Vincenzo 8 Sarpi Francesco
3 Catalani Leone 9 Fera Francesco
4 Cristofaro Eduardo 10 Picarelli Raffaele
5 Manfredi Saverio 11 Selvaggi Carlo
6 Ruffo Francesco 12 De Marco Vincenzo

Ed assenti tutti gli altri = Coll'intervento ed opera di me Segretario infrascritto, dal Presidente aperta la seduta ha invitato il Consiglio a deliberare su di una domanda avanzata dal Sig. Valentoni Giuseppe tendente ad ottenere ad enfiteusi perpetuo i due fondi demaniali di questo Comune, S.Agata e Molara, ed il Prefetto della Provincia con la sopradetta nota esprime originalmente a questo Municipio la sopradetta domanda ad autorizzare lo stesso Consiglio deliberarvi analogamente. = Il Consiglio = Considerando che i fondi chiesti ad enfiteusi dal Sig. Valentoni Giuseppe danno un reddito a questo Comune di pochissime lire stante la loro infertile natura e boscosità. Considerando che l'offerta del Sig. Valentoni Giuseppe tende a migliorare le finanze comunali, ed offre un reddito certo che il Comune non potrebbe mai effettuare a maggioranza di quattordici sopra uno (essendo nel corso della votazione intervenuti i Sig.ri Consiglieri Candela Vincenzo e Tarantino Beniamino che hanno votato) ha deliberato e delibera a votazione segreta giusta la legge di ricongedersi al Sig. Valentoni Giuseppe i due fondi demaniali Santa Agata e Molara con l'obbligo a(l) riconcessionario Sig. Valentoni di pagare a pro' del comune l'annuo canone di L.130,00 e che il contributo fondiario andrà a carico del riconcessionario = Dovrà inoltre il riconcessionario Sig. Valentoni fra un anno affrancare il canone con tanta rendita iscritta sul Debito pubblico, condizione sine qua non = Il Consigliere Sig. Campolongo a fine di far constatare il suo voto di non potersi congedere i fondi Santa Gata e Molara ad enfiteusi perpetuo, osserva; che nel 18(manca seguito data perché non scritta) faceva domanda alla Prefettura onde avere una simile riconcessione, e la prelodata Prefettura med(esim).a invitato il Consiglio a deliberare analogamente, deliberazione che fu emessa consimile alla presente, ma poiché la Deputazione Provinciale ne richiedeva l'assenso Ministeriale dietro di che il ministro ne faceva proposta al Consiglio di Stato, e alla Gran Corte dei Conti che entrambi ...ando sulle inalienabilità di questi fondi ne dava contrario parere, e con nota Prefettizia (mezzo rigo bianco) si faceva voto a quest'amministrazione la impossibilità della concessione dei suddetti fondi Santagata e Molara e se ne trascriveva il contrario rapporto dal Procuratore Generale della Gran Corte dei Conti. Per la qual cosa il Consigliere preopinante ha votato per la non riconcessione ritenendo ciò come cosa giudicata. Subordinatamente poi osserva che atteso il baratto della maggior parte dei fondi Comunali, i fondi domandati ed altri che vi sarebbero potrebbero bene e giustamente rispondere alle giuste esigenze di molti Cittadini agricoltori che sono stati esclusi dalla suddivisione Demaniale ed oggi reclamano il dritto che l'attuale istituzione gli congede. Osserva in ultimo che l'attuale delibera è il parto di un smodato favoritismo, poiché essendovi presentata dal Sig. Talarico Virgilio offerta maggiore per i fondi suddetti, il Consiglio a creduto di non tenerne verun conto, mentre nella specie se pur si avesse voluto sorpassare la eccezione di cosa giudicata, si avrebbe dovuto per ogni riguardo disporre come per legge alla subastazione dei fondi richiesti a fine di non defraudare gl'interessi del Comune.

Il Consigliere anziano    Il Sindaco    Il Segretario

Il Consigliere Sig. Perri a solo oggetto di far costatare il suo voto osserva. Che egli à votato per sì nella presente delibera per molte ragioni e fra queste quella che ogni onesto Consigliere deve sempre guardare l'interesse del Comune. Esaminata dal sottoscritto la contabilità Comunale di più anni, in essa ha rinvenuto che i fondi S.Gata e Molara hanno dato poco o nulla di rendita al Comune e poicché l'offerta dal Sig. Valentoni è al quatruplo di quel reddito che attualmente ne percepisce il Comune; per tale motivo il sottoscritto à ritenuto la domanda in parola. I due fondi chiesti in enfiteusi dal Sig. Valentoni sono incapaci di quotizzarsi perché in pendio e di natura sterili, ed all'oggetto basta che la Prefettura osserva il rapporto dell'Agente demaniale Sig. Carlo Pancaro, relativo ai fondi in parola, e si convingerà della verità = Se il Consiglio poi, come osserva il Consigliere Sig. Campolongo, non à ritenuto la domanda di Talarico Virgilio, a buon diritto a ciò praticato; ed in vero, può il Consiglio deliberare su d'una domanda, che lungi d'esser posta all'ordine del giorno, viene presentata nell'atto che il Consiglio sta per deliberare in d'un oggetto qualunque? Aver quindi il Comune rigettata la domanda del Sig. Talarico ha fatto ciò che la legge prescrive = In fine il preopinante fa caldi voti a cotesta Prefettura di approvare la presente delibera per il bene della finanza Comunale purtroppo esausta.

Il Consigliere anziano L'assessore ff. da Sindaco Il Segretario


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Trascrizione a cura di Paolo Chiaselotti