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Questa pagina fa parte del sito L'Ottocento dietro l'angolo di Paolo Chiaselotti


 
Il cognome fu registrato per la prima volta nella forma Caloiaro, ma si trasformò e si mantenne in Caloiro per tutti i discendenti.
Il primo atto in cui esso compare risale al 1812: riguarda il matrimonio di un agricoltore di quarantasei anni, Antonio Caloiaro, nato a Luzzi e residente a Sammarco nel quartiere Ser Andreace (un nobile Gonzaga), con Maddalena Milito di anni ventisei. Le prime registrazioni sono scritte senza uno schema prestampato e sono ricche di informazioni: nel nostro caso vi troviamo notizie utili per risalire alle due generazioni precedenti e quindi ad anni molto lontani (fine Seicento inizi Settecento).
L'origine geografica dovrebbe essere Luzzi luogo in cui nacque Antonio e dove morì il padre di lui Giacomo. Un altro figlio di quest'ultimo in seconde nozze, Nicola, era nato a Bisignano e un'altra a San Demetrio Corone. Probabilmente l'attività di lavoratori agricoli li costringeva a continui spostamenti legati alle occasioni di lavoro stagionale e alle decisioni dei proprietari terrieri del tempo.
L'ultima nascita avvenne nel 1853, mentre dopo il 1879, anno del matrimonio di Michelina Caloiro con Giuseppe Carnovale, non troviamo più registrazioni riguardanti membri di questo ceppo che abitarono quasi tutti nelle contrade Scarniglia e Valla Sala.
Il cognome è tuttora presente a Luzzi nelle forme Caloiero e Calorio. Etimologicamente dovrebbe derivare dal nome proprio Calogero.