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Questa pagina fa parte del sito L'Ottocento dietro l'angolo di Paolo Chiaselotti


 
Il cognome Capolupo, originario di Paola, compare per la prima volta nei registri anagrafici di Sammarco (così si chiama allora il Comune) nel 1827. Il capostipite del ceppo maggiore si chiamava Francesco e abitava in via della Giudeca. Poichè il suo nome compare varie volte come dichiarante di decessi avvenuti nell'ospedale di San Marco, riteniamo che vi svolgesse mansioni ausiliarie.
Dai dati messi on line dall'archivio di stato di Cosenza abbiamo trovato che la moglie di Francesco, Anna Maria Gentile, era pizzillara, un termine poco conosciuto con cui si indicava il mestiere di merlettaia. Sappiamo che un loro figlio, di nome Michele, era nato a Paola. Dall'atto di matrimonio di quest'ultimo con Anna Sgrignieri apprendiamo che era domestico, non sappiamo presso quale famiglia, però la morte di una figlia avvenne in località Sant'Andrea, che, se non andiamo errati, era di proprietà dei baroni Selvaggi. Michele è citato nella Cronistoria tra i volontari che combatterono per l'Unità d'Italia contro il governo dei Borbone. Un altro figlio Pasquale, nato a San Marco, si sposò con Argento o Martino Maria Teresa di Fuscaldo. Pasquale era calzolaio.
Sul finire dell'Ottocento è presente a San Marco Antonio Capolupo. Di lui sappiamo poco: era coniugato con Cuvello o Cupello Maria Francesca dalle quale ebbe in quel secolo due figlie. Abitava in una località detta cave di Brusco, probabilmente Santo Iorio.