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Questa pagina fa parte del sito "L'Ottocento dietro l'angolo" di
Paolo Chiaselotti
(http://www.sanmarcoargentano.it/ottocento/index.htm)
In questa pagina il lettore troverà le epigrafi, che si trovano esposte in alcuni luoghi della città, con la spiegazione del testo.
ESALTAZIONE DELLA SANTA CROCE (1863 - 1896) - ARCO DELLA RIFORMA
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L'epigrafe si trova sull'arco che immette dalla Riforma alla via Dante Alighieri.
In verità si tratta di due epigrafi, una datata 1863, l'altra 1896, entrambe
poste su un'unica lapide. Ne trascriviamo il testo per una più agevole lettura.
CROCE LUCE VITA E SALVEZZA NOSTRA TI ADORIAMO ONDE SALVARCI TUTTI PEL SANGUE DI UN DIO [.] SACERDOTE TUO DIVOTO L'IMPLORA DAL MORTO RISORTO GESÙ 1863 _______________________________________ CROCE: DA MORTE FULMINEA SALVASTI EBREI MORSI DA SERPI PER COSTANTINO SCONFITTO INFERNO CRISTIANIFICASTI MONDO PE' CROCIATI PRESERVASTI CRISTIANITÀ DAL MUSULMANISMO PE' CAVALIERI DI SION RODI MALTA PE' PRODI DI LEPANTO FRANCASTI EUROPA DALLA BARBARIE TURCHESCA PE' PALADINI DI CRISTO NOLASCO PENNAFORT NONNATO VALOIS MATA RENDESTI AL CRISTO CRISTIANI CAPTIVI PERICLANTI TRA INFEDELI DEH. TU CHE PER REMIGIO AGOSTINO BONIFACIO CIRILLO METODIO SANTIFICASTI EUROPA ELLA TRALIGNATA LA RICHIAMI ALLA LUCE LA SALVI CON INTERO ORBE 1896 |
Nel riquadro al di sopra dell'epigrafe vi era una croce di cui a stento si intravedono
i contorni. Probabilmente una prima lapide collocata nel 1863 fu rimossa e sostituita
nel 1896 con una nuova riportante entrambe le epigrafi.
La prima epigrafe, di facile comprensione, dovrebbe essere stata scritta dal canonico Ignazio Cristofaro, la seconda, forse, dal cugino, canonico Salvatore Cristofaro, autore della Cronistoria. Le epigrafi ricordano "L'esaltazione della Santa Croce", festività religiosa che ricorre il 14 settembre, in memoria della consacrazione della Chiesa del Santo Sepolcro in Gerusalemme. Inizia con un passo della Bibbia, individuando nel palo innalzato da Mosè nel deserto, simbolo taumaturgico per salvare gli ebrei morsi delle serpi, la prima forma della futura croce cristiana. Continua con la figura dell'imperatore Costantino, con le imprese dei Crociati, dei Cavalieri di Gerusalemme e di Malta, con la vittoria di Lepanto contro i Turchi, con i riscatti di prigionieri e schiavi cristiani ad opera di Pietro Nolasco, San Raimondo de Penafort, San Raimondo Nonnato, Beato Giacomo di Valois e Giovanni de Matha, monaci degli ordini mercedario e trinitario, con l'opera di evangelizzazione dei santi Remigio, Agostino, Bonifacio, Cirillo e Metodio. Anche la data del 1896 è significativa: il primo marzo di quell'anno le truppe italiane furono sconfitte dagli Abissini nella battaglia di Adua. |
CHIESA DI SAN MARCO EVANGELISTA
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L'epigrafe, scritta in latino, si trova sulla facciata della chiesa di San Marco
Evangelista
PARROCHUS ROCCO COLLECTO AERE REFECIT A[NNO] D[OMINI] MCMXXVII Il parroco Rocco [Raffaele], raccolte offerte, rifece la facciata di questo tempio dedicato al patrono San Marco Anno del Signore 1927 _______________________________________ L'attuale chiesa di San Marco Evangelista fu fatta edificare dal vescovo Matteo Gennaro Sibilia nei primi anni del Settecento, nel luogo ove esisteva una cappella dedicata all'Epifania. Nell'Ottocento rest๒ per molti anni chiusa al culto e in essa si tennero le prime riunioni dei circoli carbonari. In un'antica canzone il quartiere di "Santo Marco" era detto "scomunicato". |
EPIGRAFI NELL'ATRIO DELL'EPISCOPIO
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PALATIUM AMPLIFICAVIT IN OCCIDE_TE A' FU_DAMENTIS HOC PROPUGNACULU_ EREXIT THEODORUS FANTONUS EP_US ANNO D_NI MDCLXVIII _______________________________________ AD ORIENTE E A MEZZOGIORNO AMPLIÒ IL PALAZZO AD OCCIDENTE DALLE FONDAMENTA ERESSE QUESTO BASTIONE IL VESCOVO TEODORO FANTONI NELL'ANNO DEL SIGNORE 1668 |
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DIE VIII SEPTEMBRIS MCMV TERRAE MOTIBUS SEMIRUTAM VINCENTIUS RICOTTA EPISCOPUS INSTAURANDAM CURAVIT MCMVIII _______________________________________ QUEST'ANTICA TORRE NEL DÌ 8 SETTEMBRE 1905 SEMIDISTRUTTA DAL TERREMOTO IL VESCOVO VINCENZO RICOTTA FECE RESTAURARE 1908 _______________________________________ Si tratta della torre campanaria dell'XI secolo restaurata nel 1908 e certamente anche dopo questa data, e abbattuta per far posto alla nuova cattedrale negli anni Trenta-Quaranta. |
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QUESTO TEMPIO DEDICATO A DIO OTTIMO E MASSIMO E DETTO DI SAN MARCO EVANGELISTA FORSE ANCHE COME CENACOLO DI UN COLLEGIO DI SACERDOTI DI QUESTA ALMA CITTÀ DAL SUO PRELATO NICOLA BRESCIA A GLORIA DEI PRESULI INIZIATO NELLA FORMA ATTUALE RESE IN RAGIONE DEL SUO UFFICIO IL TEOLOGO VINCENZO CAMPAGNA PREGANDO IL SIGNORE PERCHÈ PIENO EFFETTO ABBIA IL SANTO PENSIERO DELL'IMMORTALE FONDATORE ANNO DEL SIGNORE 1848 |
L'epigrafe, un tempo posta sulla facciata della chiesa di San Marco Evangelista,
ricorda la volontà del vescovo Nicola Brescia di annettervi una scuola di
teologia.
Per tale motivo, tuttora esiste sulla casa canonica lo stemma di quel vescovo. |
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QUESTO VETUSTO QUASI DIRUTO EPISCOPIO, RICOSTRUITO E AMPLIATO NELL'ANNO DELL'ERA VOLGARE 1668, DAL VESCOVO DON TEODORO FANTONI. L'ILLUSTRISSIMO E REVERENDISSIMO SIGNOR DON BALDASSARRE BARONE DE MONCADA, ATTUALE VESCOVO RIFECE DI FORMA MAGGIORE E PIÙ ELEGANTE, E NEL CONTEMPO RESTAURÒ E PREOCCUPATO DELLA SICUREZZA DELLA FINITIMA CHIESA CATTEDRALE PIÙ CHE DELLA PROPRIA INCOLUMITÀ E DEI SUOI RITROVATE TUTTE LE FONDAMENTA LE CONGIUNSE A QUESTE NOVELLE* ANNO DELL'ERA VOLGARE 1777 |
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SE QUESTO ANTICO TEMPIO SI È FINORA CONSERVATO BRESCIA, DA POCO VESCOVO, COSÌ RINNOVÒ LA CASA DELLA PREGHIERA. PERCHÈ LA CHIESA ACCOGLIESSE CANTORI, DONÒ UN COSPICUO CENSO ANNO DEL SIGNORE 1750 |
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CATHEDRALE HOC TEMPLUM
SAECULO PROXUME PERACTO IAM PER PIUM ET MUNIFICUM EPISCOPUM NICOLAUM BRESCIA REPARATUM SEMEL ATQUE ITERUM LIVIUS EPISCOPUS REFECIT EPYSTILIA INAURAVIT STELAS NITIDO COOPERUIT MARMORATO PARIETES ET ABSIDEM EXPOLIVIT ALTARIA NOVIS OMNINO SUPPELLECTIBUS CANDELABRIS LYCHNISQUE ARGENTEIS ET CRYSTALLINIS ALIISQUE ORNAMENTIS LOCUPLETAVIT A D 1856 |
QUESTA CHIESA CATTEDRALE GIÀ RIPARATA NEL SECOLO TRASCORSO PER IL PIO E MUNIFICO VESCOVO NICOLA BRESCIA PIÙ DI UNA VOLTA IL VESCOVO LIVIO [PARLADORE] RIFECE GLI EPISTILI INDORÒ [I CAPITELLI DEL]LE COLONNE RICOPRÌ DI MARMI LE PARETI DECORÒ L'ABSIDE ARRICCHÌ GLI ALTARI DI NUOVE SUPPELLETTILI DI CANDELABRI E LAMPADE D'ARGENTO E ALTRI ORNAMENTI IN CRISTALLO ANNO DEL SIGNORE 1856 |
ATRIO CHIESA DI SANT'ANTONIO
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MEDICAE PROFESSORIS DIE XIII KAL. APRILIS MDCCCXLVII AETATIS VERO SVAE XXXIII MVNERE VITAE DEFVNCTI QUI MORVM BONITATE AC INGENII CARVS SVORUM CIVIUM SALVTI CONSVLVIT HEV! NEC PROFVIT SVAE SAXUM HOC IN MOERORIS SOLATIVM FRATRES P[osuerunt?]. C (?) ALLE SANTE MANI DI GIUSEPPE CRISTOFARO PROFESSOR MEDICO NEL DÌ 13 DI APRILE 1847 DI SOLI 33 ANNI D'ETÀ DEL DONO DELLA VITA PRIVATO CHE PREZIOSO D'INGEGNO E DI BONTÀ DI COSTUMI DEI SUOI [CON]CITTADINI CURÒ LA SALUTE AHI! ALLA SUA NON GIOVÒ QUESTA PIETRA DI DOLOR SOLLIEVO I FRATELLI POSERO ? (1) Giuseppe Cristofaro era figlio di Domenico e di Pasqualina Campanile, e cugino di Salvatore, l'autore della Cronistoria |
(1) Don Tonino Caruso ci ha fornito una lettura esatta dell'epigrafe: All'anima benedetta di Giuseppe Cristofaro (Sacris Manibus si riferisce ai Manes protettori del focolare domestico), medico (professoris, colui che esercita l'arte), la data è il 20 marzo, P.C sta per Poni curaverunt o curarunt, fecero porre. | |
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UN'EPIGRAFE ... LEGGENDARIA |
V(iro) C(larissimo) CORR(ectori) Lucaniae ET BRITTIORUM OB IN SIGNEM BENIVOLEN TIAM EIUS ORDO POPULUSQUE ARGE NTANUS ANNIO VICTORINO V(iro) C(larissimo) CORR(ectori) Lucaniae ET BRITTIORUM OB IN SIGNEM BENIVOLEN TIAM EIUS ORDO POPULUSQUE SALER NITANUS |
Foto, trascrizioni e traduzioni di Paolo Chiaselotti