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Questa pagina fa parte del sito L'Ottocento dietro l'angolo di Paolo Chiaselotti
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Il presente albero genelogico è stato costruito sulla base di tutti i dati ricavati dai registri anagrafici e di stato civile di San Marco che iniziano dal 1809. Le date di nascita antecedenti a tale anno sono state desunte dall'età dei vari individui riportate nei rispettivi atti, nonchè dal volume "Settecento Calabrese" di von Lobstein, il quale riporta i due ceppi Candela che compaiono nel Catasto Onciario del 1754. Non sappiamo se Antonio, sposato con Aurelia Meraviglia, fosse figlio di Diego e, pertanto, abbiamo collocato in forma dubitativa nel primo ceppo il ramo da lui originato.
I membri della famiglia, nonché quelli delle famiglie con cui si imparentarono, sono sempre indicati nei vari atti come signori, galantuomini e gentildonne, e i loro nomi sempre preceduti dai titoli don e donna.
Filippo (1747) e il fratello Diego (1739) furono i fondatori della prima loggia massonica (giacobina) in San Marco e nella loro casa si tenevano le riunioni, come attesta Salvatore Cristofaro nella Cronistoria della città.
Giuseppe Candela fu sindaco nel 1855, anno in cui il colera colpì la città e fu nominato sindaco provvisorio alla caduta del governo borbonico.
Alcuni membri della famiglia nacquero altrove. Pasquale Candela, letterato e insegnante presso il locale seminario, e la sorella Marianna nacquero a Napoli, dove il padre Francesco era Guardia del Real Corpo del Genio, come attestato negli atti di nascita dei figli cortesemente forniti dal sig. Franco Ferretti, discendente di Marianna Candela. Anche di Raffaele imputato per i moti del 1848 non abbiamo trovato alcun atto negli archivi anagrafici e dello stato civile. La ricostruzione di questo albero è senz'altro incompleta, ma grazie alla lettura di alcuni atti di morte siamo riusciti a risalire fino agli inizi del Settecento. Non sappiamo quale rapporto di parentela vi fosse tra i capostipiti dei rami sopra rappresentati, i quali si estinsero entrambi per mancanza di figli maschi: discendenti oggi presenti a San Marco sono le famiglie Selvaggi-Talarico del primo ceppo e Credidio-Ferretti del secondo.